la battaglia sulla proprieta industriale rilancia la storica rivalita tra i colossi fujifilm e kodak

Un'accesa battaglia legale sta infiammando il redditizio settore delle tecnologie di stampa litografiche, con le due multinazionali Fujifilm e Kodak impegnate in un duro braccio di ferro giudiziario per il controllo di soluzioni all'avanguardia e quote di miliardarie. L'oggetto della contesa riguarda alcune innovazioni rivoluzionarie nel campo delle lastre da stampa offset "processless", ovvero lastre offset che non necessitano più della tradizionale fase di sviluppo chimico, con enormi vantaggi in termini di costi, tempi e impatto ambientale.

Ad accendere il confronto è stato il gigante giapponese Fujifilm, pioniere di questa tecnologia e detentore di un articolato portafoglio di brevetti strategici. Nell'autunno 2023, la corporation nipponica aveva mosso le prime pedine offensive citando in giudizio le consociate europee del rivale statunitense Eastman Kodak Company - ovvero Kodak GmbH, Kodak Graphic Communications GmbH e Kodak Holding GmbH - presso la Corte Unificata dei Brevetti dell'Unione Europea e in Germania. L'accusa era di aver perpetrato una sistematica violazione dei diritti di privativa industriale di Fujifilm sulle tecnologie processless.

Questo attacco giudiziario a tenaglia ha rapidamente oltrepassato l'Atlantico e al termine del mese di marzo 2024, Fujifilm North America Corporation, controllata americana della multinazionale, ha presentato una corposa denuncia per violazione brevettuale contro la casa madre Eastman Kodak presso il Tribunale Distrettuale del New Jersey. Nel mirino degli avvocati giapponesi sono finiti quattro brevetti statunitensi chiave (numeri 10.427.443, 10.525.696, 10.875.346 e 11.294.279) relativi ad aspetti cruciali come metodi, apparecchiature e prodotti finali delle linee produttive processless.
Secondo l'atto di accusa, Kodak avrebbe sfruttato illecitamente queste invenzioni per realizzare, vendere e importare negli USA le proprie lastre concorrenti "Sonora X" e l'intera gamma "Sonora Xtra", realizzando una grave ed estesa infrazione dei diritti di privativa di Fujifilm. Quest'ultima ha quindi chiesto al tribunale un risarcimento per i danni subiti e, soprattutto, un'ingiunzione volta a vietare a Kodak di proseguire in queste attività illecite. Una mossa, questa, che potrebbe rivelarsi un duro colpo per il business processless di Kodak, costretta a ritirare o rinegoziare pesantemente i termini di licenza dei prodotti incriminati. A fare da contraltare vi è infatti la soluzione proprietaria “Superia ZX” di Fujifilm: una linea di lastre di nuova concezione che permettono un'elevata efficienza produttiva unita ad un azzeramento dei consumi di risorse e agenti chimici nella fase di sviluppo.

A motivare questo passo deciso è stato Toyoyuki Katagiri, presidente della divisione Graphic Communication di Fujifilm America, il quale ha ribadito con toni fermi l'intenzione della sua azienda "di proteggere i significativi investimenti in ricerca e sviluppo e di continuare a portare innovative tecnologie di stampa ai clienti di tutto il mondo", marciando compatta "per far rispettare i nostri diritti di proprietà intellettuale ovunque altri li violino ingiustamente".
Un obiettivo perseguito con tenacia da Fujifilm che già lo scorso anno aveva attaccato le filiali europee di Kodak per analoghe infrazioni brevettuali, nell'ambito di una battaglia legale trasversale a più giurisdizioni e proiettata a estendersi ulteriormente.

D'altronde, gli scontri tra questi due pesi massimi del settore grafico non sono una novità e affondano le radici in una storica rivalità industriale di lunga data: da oltre un decennio si sono sfidati ripetutamente nelle aule di mezzo mondo, in una lotta senza quartiere per il dominio del mercato processless stimato nell'ordine di svariate centinaia di milioni di dollari e in costante espansione.
Nel 2022 era stata la stessa Kodak a tentare di ribaltare il tavolo, sollecitando enti regolatori come il Dipartimento del Commercio USA e la Commissione per il Commercio Internazionale ad imporre pesanti dazi sulle importazioni di lastre offset da produttori esteri, accusati di praticare politiche di dumping e concorrenza sleale a danno dell'industria nazionale.

Questo nuovo, eclatante fronte si inscrive dunque in una contesa che ha radici antiche ma dalle profonde implicazioni attuali e future. Ad essere in ballo vi sono asset tecnologici strategici dal valore miliardario, prospettive di sviluppo nei mercati chiave, ingenti quote di fatturato e persino l'orgoglio nazionale di due big corporation pronte a non risparmiare colpi pur di assicurarsi un vantaggio competitivo su uno scacchiere sempre più globalizzato e ipercompetitivo.

Una battaglia campale quella tra Fujifilm e Kodak che, con ogni probabilità, continuerà a infiammare i tribunali di mezzo mondo ancora a lungo, scrivendo un nuovo capitolo nelle alterne vicende di una storica rivalità industriale divenuta oramai persino iconica nell'immaginario collettivo. E con profonde implicazioni di natura economica, normativa e anche geopolitica per il futuro dell'intero settore grafico e non solo.

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