new york city ballet inc contro l ufficio dell unione europea per la proprieta intellettuale euipo

Il New York City Ballet (NYCB) non è solo un nome, ma un pilastro di eccellenza nell'arte della danza con radici storiche sin dal 1948 ed è indubbiamente riconosciuto in tutto il mondo per le performance memorabili dei suoi ballerini.

La vicenda nasce quando il gruppo di ballo tenta di registrare il proprio nome come marchio nell'Unione Europea e si ritrova al centro di un interessante caso, dimostrando che anche le istituzioni culturali di grande prestigio possono affrontare difficoltà nell'ambito legale internazionale, in un delicato equilibrio tra fama artistica e normative sui marchi.

Vediamo nel dettaglio i fatti:

nell’aprile 2022, il NYCB presentò domanda di registrazione del marchio 'New York City Ballet' per varie classi di prodotti e servizi, tra cui DVD, CD musicali, applicazioni per smartphone, pubblicazioni cartacee come libri e poster, oltre a servizi di intrattenimento e formazione legati alla danza. La domanda di registrazione mirava a proteggere l'identità e il valore del brand, sottolineando la loro reputazione e storia legata alla città di New York.

A giugno 2022, la registrazione del marchio è stata rifiutata dall'Ufficio dell'Unione Europea per la Proprietà Intellettuale (EUIPO) perché il marchio appariva meramente descrittivo e mancava di carattere distintivo, fattori essenziali per la protezione dei marchi.

In una successiva lettera dell’agosto 2022, il NYCB ha sostenuto la sua richiesta di registrazione, citando esempi di altri marchi simili già registrati nell'UE e sottolineando il riconoscimento internazionale del proprio nome. Tuttavia, la decisione finale presa sul finire dell’anno 2023 ha confermato il rifiuto del marchio, confermandone il carattere descrittivo e non distintivo per le classi di prodotti e servizi richieste.

Il caso sottolinea l'importanza di comprendere i criteri di registrazione dei marchi nell'UE: un marchio deve essere distintivo e non puramente descrittivo per essere registrato. La decisione mostra anche come le normative sui marchi possano variare a livello internazionale: una considerazione cruciale per le aziende in espansione globale.

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