quando una ricerca tra marchi vale piu di una bottiglia di vino

Approcciare un mercato estero senza aver effettuato una precedente ricerca di anteriorità tra marchi per verificare se il prodotto che sarà venduto è già un brand registrato, è sicuramente coraggioso se non azzardato nell’attuale periodo.

Se pensiamo che ogni giorno nel mondo vengono depositati oltre 5.000 marchi, è facile comprendere quanto possa essere probabile rischiare di usare un brand già registrato precedentemente da altri.

Ciò avviene in special modo in settore altamente affollati come quello alimentare e farmaceutico.

Al riguardo anni fa si presentò presso il nostro studio una piccola azienda vinicola, la quale aveva approcciato il mercato statunitense con successo.

Un loro vino veniva venduto a New York in una serie di ristoranti di Manhattan e pertanto i titolari della azienda erano orgogliosi del buon risultato, del tutto inatteso.

Tuttavia dovettero fare i conti con la tutela del marchio altrui, in quanto purtroppo non avevano effettuato, prima di entrare sul mercato statunitense, una ricerca preventiva e avevano ricevuto una diffida da una azienda vinicola della California.

La azienda statunitense diffidava infatti la azienda agricola italiana dal continuare a usare il brand del loro vino venduto a Manhattan, in quanto titolari da oltre 20 anni di un marchio statunitense identico per la classe che rivendica gli alcolici.

Purtroppo in tal caso la azienda vinicola italiana, non, avendo potuto mostrare alcun titolo a supporto della sua attività di vendita, non ha potuto far altro che provvedere a ritirare il prodotto dal mercato, con disagio anche dei ristoranti loro clienti che dovettero variare menù e listini dei vini, senza contare il fatto che dovettero variare etichetta e nome del prodotto vinicolo.

Pertanto non è più possibile entrare in un mercato, senza verificare prima se il brand del prodotto è già in uso o registrato da terzi.

Clizia Cacciamani

Data

12/04/2022

Categoria

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