
Se gestisci un marchio e pensi di espanderlo oltre i confini italiani o europei, sai bene quanto possano pesare i costi per le registrazioni internazionali.
Il Sistema di Madrid, amministrato dalla WIPO, resta la strada più pratica per coprire più Paesi con una sola procedura ma fino a poco fa le tariffe individuali di certi Stati scoraggiavano molte imprese, soprattutto quelle medie o piccole.
Da novembre 2025, però, per diversi Paesi l’importo delle tariffe individuali è sceso con effetti che partono tra fine 2025 e inizio 2026. In molti casi non si tratta di un “taglio” deciso dal singolo Stato, ma di un ricalcolo degli importi in CHF pubblicato dalla WIPO quando varia in modo significativo il rapporto di cambio tra valuta locale e franco svizzero. Gli aggiornamenti arrivano progressivamente tramite le Information Notices: per chi deposita, l’effetto rappresenta un risparmio reale.
Ecco in ordine cronologico cosa è successo e quanto si risparmia.
NB: gli importi sono indicati prima in CHF, valuta ufficiale utilizzata dalla WIPO per tutte le tasse del Sistema di Madrid, e, tra parentesi, nel controvalore approssimativo in euro calcolato con un tasso indicativo di 1 CHF ≈ 1,07 euro (dicembre 2025); valori arrotondati e riferiti generalmente a una classe.
Questi aggiornamenti possono nascere in due modi. Da un lato, un Paese può fissare o modificare la propria tariffa individuale prevista dal Protocollo di Madrid (art. 8 e Regola 34), entro limiti collegati alle tasse nazionali equivalenti. Dall’altro, la WIPO può aggiornare il controvalore in franchi svizzeri (CHF) delle tariffe quando cambiano i tassi di cambio (Regola 35): è per questo che alcune riduzioni (o aumenti) sono semplicemente un ricalcolo in CHF e non necessariamente una scelta “politica” del singolo Stato.
Vediamo un esempio pratico per un’azienda italiana: se hanno un marchio in tre classi e volessero designarlo in Qatar, solo di tariffa individuale prima avrebbero pagato circa 3.618 euro per quella giurisdizione; ora scendono a circa 3.159 euro, con un risparmio di quasi 460 euro. Su più Paesi la differenza diventa rilevante e può consentire di aggiungere classi inizialmente escluse o includere mercati emergenti come Vietnam, Emirati o Asia Centrale, dove il potenziale di crescita è significativo.
Il vantaggio non è solo economico poiché costi più bassi permettono di allineare meglio la protezione del marchio alla strategia commerciale reale: coprire dove si vende o dove si prevede di vendere, senza dover fare scelte eccessivamente restrittive.
Resta ferma la dipendenza centrale nei primi cinque anni: se il marchio “base” viene annullato o limitato, anche l’internazionale può essere cancellato o limitato nella stessa misura. Se questo accade, però, esiste un “paracadute”: la trasformazione. Questa consente di depositare domande nazionali o regionali nei Paesi designati entro tre mesi dalla data in cui la WIPO registra la cancellazione dell’internazionale mantenendo (nei limiti previsti) la stessa data di deposito e l’eventuale priorità.
Attenzione alle date: conta quando la richiesta viene “ricevuta” nel percorso ufficiale. Per le nuove domande internazionali in genere vale la data di ricezione presso l’Ufficio di origine (purché la domanda arrivi alla WIPO entro i termini previsti); altrimenti fa fede la data di ricezione in WIPO. Per le designazioni successive e per i rinnovi, le nuove tariffe si applicano alle richieste effettuate a partire dalla data di entrata in vigore indicata nella notice.
Nessuna retroattività: ciò che è stato presentato prima continua a seguire gli importi precedenti.
Accanto alle numerose riduzioni va segnalato che alcuni Paesi hanno invece comunicato aumenti delle tariffe individuali, spesso per riallinearle anche ai costi delle procedure nazionali.
Questi casi ricordano che il Sistema di Madrid resta dinamico: le tariffe possono diminuire ma anche aumentare, è quindi fondamentale controllare periodicamente gli aggiornamenti ufficiali.
Per chi lavora quotidianamente con questi strumenti, il bilancio resta comunque positivo: il Sistema di Madrid diventa complessivamente più competitivo, soprattutto per le imprese italiane orientate verso Medio Oriente, Asia e mercati emergenti.
Data
29/12/2025Categoria
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