Sì, è possibile registrare il proprio nome e cognome come marchio: la legge lo consente purché siano rispettate alcune condizioni precise.
Quella che comunemente viene chiamata "registrazione del nome" rientra nella categoria dei marchi patronimici, cioè quei segni distintivi formati dal nome, dal cognome o da entrambi. Ma attenzione: non basta possedere un nome per averne automaticamente il diritto d’utilizzo esclusivo nel mercato.
Un marchio patronimico è un marchio che corrisponde al nome anagrafico di una persona fisica. Può contenere il solo cognome, solo il nome o entrambi. Questa tipologia di marchio è particolarmente diffusa in settori come la moda, l'alimentare e il design, esempi noti includono: Armani, Ferragamo, Barilla, Giovanni Rana.
Secondo l’articolo 7 del Codice della Proprietà Industriale, i nomi di persona sono registrabili come marchi solo se possiedono reale capacità distintiva. Ciò significa che non devono essere percepiti dal pubblico come meri riferimenti personali, ma devono essere veri e propri indicatori dell’origine commerciale del prodotto o servizio. Se il nome scelto è comune, generico o già utilizzato da altri, la sua distintività sarà valutata con maggiore rigore.
Se il nome è già registrato come marchio in un determinato settore, un omonimo non può registrarlo nuovamente nella stessa classe merceologica. In altri settori, invece, è possibile ma solo se non si genera confusione tra i due segni.
Se il nome è “notorio”, quindi molto conosciuto, non si può comunque usare in altri settori senza autorizzazione.
È però importante ricordare che, pur con regole generali abbastanza consolidate, ogni caso può essere valutato diversamente in base al contesto specifico: per esempio in alcuni settori, come quello vitivinicolo, l’uso comune di patronimici simili da parte di aziende diverse è tollerato. La giurisprudenza ha infatti riconosciuto che in contesti dove la tradizione familiare è forte, l’aggiunta di prenomi o altri elementi figurativi può bastare a differenziare i marchi.
No, non sempre. La legge distingue tra l’uso personale (diritto al nome) e l’uso commerciale (diritto al marchio). Anche se il diritto al nome è un diritto della personalità, non garantisce automaticamente il diritto di usarlo come marchio se questo può creare confusione o entra in conflitto con diritti già registrati da altri.
L’uso del nome è ammesso solo se avviene secondo correttezza professionale: cioè senza approfittarsi della notorietà altrui, senza ingannare i consumatori e senza creare il rischio di associazione con marchi preesistenti.
L’uso non autorizzato di un marchio patronimico registrato può costituire violazione del diritto di marchio (contraffazione); concorrenza sleale; perdita del diritto all’uso del nome in ambito commerciale.
Il titolare del marchio legittimo può chiedere l’inibizione all’uso e anche il risarcimento dei danni. In alcuni casi, anche se chi usa il nome è in buona fede, ciò non evita la responsabilità legale.
Non sempre l’impiego del proprio nome equivale ad utilizzarlo come marchio: esiste infatti una distinzione fondamentale tra uso descrittivo e uso distintivo.
L’uso è descrittivo quando serve solo ad indicare chi ha realizzato un prodotto o fornito un servizio, senza che il nome venga impiegato per contraddistinguere in modo esclusivo l’attività. Ad esempio riportare "Design di Mario Rossi" su una brochure non comporta, di per sé, la funzione di marchio.
È invece distintivo l’uso che mira ad identificare un prodotto sul mercato, a renderlo riconoscibile e a costruire un brand attorno al nome. In questo caso il nome agisce come marchio a tutti gli effetti e deve rispettare tutte le regole previste per i segni distintivi.
Prima di procedere con la registrazione del proprio nome e cognome come marchio, è fondamentale effettuare una ricerca di anteriorità. Questa verifica serve per accertare che non esistano già marchi simili o identici registrati nello stesso settore.
La ricerca permette di evitare conflitti legali futuri; rigetti da parte dell’ufficio marchi; contenziosi con altri titolari.
Su questo argomento abbiamo realizzato uno specifico approfondimento disponibile a questo link: "Ricerca marchi registrati online 2025".
Maggiori informazioni sul marchio patronimico sono disponibili in questo specifico articolo: "Il marchio patronimico: come funziona e quali vantaggi offre la tutela del nome".
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Data
05/05/2025Categoria
notiziaScopri come tutelare il tuo marchio, brevetto o proprietà intellettuale con il nostro supporto personalizzato.
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